Pubblicato il: Mercoledì 10 ottobre 2018
Il concerto di domenica 7 ottobre della Civica Filarmonica di Lugano ha regalato dei momenti di musica davvero emozionanti.
Il maestro Franco Cesarini ha selezionato un programma di musica dell’800 italiano, molto apprezzato dal numeroso pubblico presente che ha accolto le esecuzioni con scroscianti applausi.
Fin dalle prime note della sinfonia dal “Tancredi” di Rossini, si è potuta apprezzare la qualità della sonorità della filarmonica: un suono potente, omogeneo ed equilibrato nel forte, limpido e trasparente (mettendo in rilievo ottimi solisti), nel piano.
Il concerto è proseguito con la bellissima sinfonia dall’opera “Nabucco” di Verdi, a cui ha fatto seguito la sinfonia “Omaggio a Bellini” del napoletano Saverio Mercadante.
Si tratta di una pagina originale per fiati del 1860, una composizione di indubbio valore, che è stata eseguita con grande sensibilità nei momenti cantabili, con bei fraseggi e rubati degni della migliore tradizione.
Un lungo assolo di flicorno baritono ha messo in luce l’abilità di una giovane solista e le potenzialità di uno strumento che sta vivendo un vero e proprio rinascimento.
Travolgenti le sonorità del finale del secondo atto dell’”Aida”di Verdi, una pagina che non può lasciare indifferenti, soprattutto se eseguita con tanto trasporto, precisione e vivacità come è stato il caso domenica pomeriggio.
Nell’intervallo, numerose premiazioni a musicisti attivi da lunghi anni nei ranghi della Civica.
Per non fare un torto a nessuno ci limitiamo qui a segnalare i 20 anni di direzione del maestro Franco Cesarini, che ha saputo portare la Civica un un livello elevatissimo, dando l’impressione di una forte coesione (non solo musicale) tra l’orchestra e il suo direttore.
La Sinfonia per banda di Amilcare Ponchielli, nella quale le reminiscenze di pagine operistiche sono più che evidenti, è una pagina originale per fiati che è valsa la pena di recuperare e restituire alle sale da concerto.
Va sottolineato che tutte le trascrizioni e le revisioni dei brani in programma, sono state curate dal maestro Cesarini, tranne l’ultima in programma, la sinfonia dal Guglielmo Tell di Rossini. Anche in questa composizione così delicata ed insidiosa, la Filarmonica ha mostrato di essere un organico agile e duttile, capace di destreggiarsi tra difficoltà tecniche non indifferenti (suggestiva l’esplosione sonora del “temporale”) e passaggi delicati come nella pastorale, con un bel dialogo tra flauto e corno inglese.
Nel finale i clarinetti hanno saputo mostrare tutta l’agilità dello strumento, eseguendo con estrema precisione i difficili passaggi che in orchestra sono destinati ai violini.
Un concerto riuscitissimo che sicuramente prelude nel migliore dei modi al grande concerto di gala che si svolgerà, sempre al Palazzo dei congressi, il prossimo 9 dicembre.
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